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Chi naviga The Rock Explosion
da qualche tempo dovrebbe già conoscere abbastanza bene la figura
della giovane eroina svedese Jennyfer Star, visto la sua presenza sia come
Rock Girl di Febbraio che nell'intervista realizzata con la propria precedente
band, ovvero gli Swindle-A-Go-Go. Probabilmente Jennyfer ha lasciato la
band di Spinx solo per avere il proprio ben preciso spazio dietro al microfono,
o/e per essere la leader assoluta di questa sua nuova creatura chiamata
Stralet Suicide, la quale vede fra le proprie file 2 membri dei Paradice:
Theodor Paine e Karl Thunder (inoltre impegnato con Hydra e Bulls Eye Dirt).
Devo dire che l'ascolto di "Broken Doll" è stato del tutto
piacevole, con la voce spesso sporca e graffiante di Jennyfer che sembra
richiamare da vicino un incrocio fra Courtney Love, Share Pedersen, Brody
Dalle con vaghi riferimenti a Joan Jett. Si parte belli tosti e marci con
"It's A Disease" nella quale Jennyfer non dimentica di piazzare
la melodia giusta a far da guida al tipico refrain dall'effetto immediato,
così se devo appicicare un termine di paragone mi piace tirare in
ballo i Bubble. La seguente "You Make My Heart Go", che nella
precedente versione era già comparsa sulla compilation "CherryFuck
Vol.1" è altrettanto valida, e si colloca a metà strada
fra tentazioni targate Joan Jett & The Black Hearts ed un più
robusto richiamo alle prime Hole, che saranno poi le chiare muse ispiratrici
della buona "Steal My Pride". La finale "Waste Me Away"
lascia spazio ad atmosfere più rarefatte, ed è forse la song
nella quale l'interpretazione vocale di Jennyfer Star risulta più
ardua ed a volte imperfetta. Credo che sia proprio questa la chiave per
leggere l'esordio discografico degli Starlet Suicide: una band dalle buone
potenzialità ma che deve ancora registrare alla perfezione qualche
sfumatura di troppo e dare il tempo a Jennyfer di migliorare dal punto di
vista vocale! Recensione realizzata da Rossi Bruno |
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